Eccellente articolo introduttivo sul funzionamento degli ampli valvolari disponibile qui. Uno ancora più dettagliato è questo.
Per video chi meglio di Uncle Doug? Nel dettaglio:
How Tube Amplifiers Work, Part 1: The Power Supply
How Tube Amplifiers Work, Part 2: The Pre-Amp and Power Amp
Output Transformers: A Discussion of Basic Principles
Esistono vari livelli degli strumenti, che sono legati alla tensione elettrica, ma anche impedenza e potenza, tutte grandezze che influiscono sull'intensità percepita del suono:
La chitarra elettrica genera una debolissima tensione (100-300 mV - si possono misurare con un tester in AC), in uscita dall'attacco jack, indotta dal movimento delle corde di metallo sui pickup, che sono dei magneti con degli avvolgimenti metallici (legge di Faraday). Perchè venga udita è necessario che, al termine di un processo che prevede più stadi, i coni di un cabinet (combo o testata+cassa) vengano mossi in avanti e indietro, grazie all'interazione tramite il loro magnete e la corrente alternata che gli arriva, così da generare onde sonore. La corrente necessaria per questa attività è elevata, per cui la corrente iniziale, generata dalla chitarra suonata, deve essere come detto amplificata in più stadi.
Un amplificatore può essere diviso in:
Come regola generale, se si collegano due speaker/cabinet, questi devono avere impedenze uguali
I valori di impedenza indicati sull'amplificatore mostrano il carico effettivo, che deriva dagli uno o più speaker ad esso collegati, i quali costituiscono i carichi resistivi; sono i cabinet/speaker ad avere dei valori di impedenza (simile alla resistenza). Da qui discende che, ad es. collegando 2 cabinet da 16 Ohm in parallelo, è come se fossero collegate 2 resistenze da 16 Ohm in parallelo: il carico effettivo si dimezza, per arrivare ad 8 Ohm. E' per questo che vanno collegate alle uscite speaker da 8 Ohm dell'amplificatore:
Di seguito alcuni esempi, tratti da manuali di amplificatori.
Nell'esempio sopra, viene considerato un 'Main speaker' ed un 'Extension speaker'. Collegando un solo cabinet all'uscita Main è sufficiente adattare il selettore di impedenza al valore del singolo cabinet; collegando anche il secondo, l'impedenza da settare è la metà del valore dei 2, come spiegato sopra.
Qui cambiano i connettori, ma il concetto rimane lo stesso; è possibile collegare 1 singolo speaker da 16, 8 o 4 Ohm negli ingressi appositi (dal manuale sembra indifferente se destra o sinistra), mentre è possibile collegare 2 speaker da 16 Ohm alle uscite da 8 Ohm o 2 speaker da 8 Ohm alle uscite da 4 Ohm (per il concetto di cui sopra)
Il concetto rimane lo stesso, da capire se il cabinet da 8 Ohm si può collegare nel blocco di destra su una qualsiasi delle 2 uscite (per Orange, qui sotto, è proprio così).
Nel manuale non è spiegato chiarissimamente, ma il concetto è lo stesso; si seleziona 16 Ohm per collegare un cabinet da 16 Ohm, oppure 8 Ohm per collegare un cabinet da 8 Ohm e sempre 8 Ohm per collegare 2 cabinet da 16 Ohm.
Anche qui la musica non cambia; in presenza di un solo cabinet da 8 o 16 Ohm, lo si collega allo speaker output corrispondente (nel caso di 8 Ohm vanno bene entrambe le uscite). Per collegare 2 cabinet da 16 Ohm si sfruttano le uscite da 8 Ohm.
Il concetto è lo stesso, cambiano un po' i valori; un singolo cabinet da 8 Ohm va nell'uscita a sinistra, mentre 2 cabinet da 8 Ohm in parallelo vanno collegate alle 2 uscite da 4 Ohm.
Un amplificatore combo è composto dalle stesse parti indicate sopra, ma combinate, appunto, in un unico elemento:
Il manuale del Marshall JCM 900 è disponibile qui.
Maggiori info sugli stadi di amplificazione qui.
Una valvola è tubo di vetro sottovuoto, denominato triodo; praticamente si tratta di un diodo con terminali catodo (negativo) e anodo (“plate” - positivo), a cui si aggiunge un terzo denominato grid. Questo, collegato alla chitarra, si frappone nel flusso di elettroni tra catodo e anodo, generati dal riscaldamento del primo tramite appositi heaters. Il plate quindi raccoglierà gli elettroni provenienti dal catodo e soprattutto dal grid, amplificando il segnale (piccole variazioni nella tensione di grid causano grandi variazioni nella tensione di plate).
Al catodo è collegata una resistenza denominata di bias, che determina il livello di gain (amplificazione) della valvola. Valvole come le 12AX7 sono “dual triode”, contengono quindi due piccoli triodi e vengono usate nello stadio di PreAmp, amplificando il segnale della chitarra a Line level. Altre valvole come le EL34, EL84 (tetrodi - suono “British”) e 6V6, 6L6 (pentodi - suono “American”), il cui funzionamento è più o meno lo stesso dei triodi, amplificano invece lo stadio di PowerAmp a Speaker level:
chitarra el. (segnale instrument level) → Pre Amp → (adesso segnale line level) → Power Amp → (adesso segnale speaker level) → coni
Come detto sopra, la valvola giù semplice è un diodo, nel quale la corrente fluisce in un solo verso; quindi in passato era l'unico sistema per raddrizzare la corrente alternata al posto dei diodi a semiconduttori più recenti. Valvole rettificatrici hanno un nome che di solito inizia con 5U, 5Y…; non incidono sul suono, tanto che ampli valvolari famosissimi, come il Fender Twin Reverb, hanno una rettificazione a stato solido.
Un triodo di una valvola di preamp (12AX7) può essere utilizzato per ricavare la feature di phase inverter; in pratica, il segnale della chitarra, oltre che ad uscire amplificato dal plate, esce così anche dal catodo, però con fasi invertite. In questo modo i due segnali possono poi essere presi in input dalle valvole del finale, configurate in modalità push-pull verso il trasformatore di output, collegato poi allo speaker: una valvola del finale prende in carico una fase e tira a sè il segnale mentre l'altra lo spinge e l'altra valvola fa poi lo stesso (modalità A/B - più efficiente).
L'output transformer serve per convertire il segnale amplificato, in uscita dal power amp, da bassa intensità di corrente e alta tensione a bassa tensione e alta intensità di corrente.
Per una introduzione si può vedere questa pagina.
La DI box (“Direct Inject”) è stata inventata negli anni '60 per collegare gli strumenti elettrici ai banchi di registrazione, risolvendo il conflitto di impedenza tra i due 'mondi'. La sua funzione è quindi quella di convertire:
Un bonus, dato dal segnale bilanciato in uscita dalla DI, è quello di poter trasportare il segnale sonoro su lunghe distanze (fino a 100 m) senza perdere volume e frequenze alte; una DI Box può quindi essere usata su di un palco di un concerto e percorrere le decine di metri per arrivare al banco mixer di una Front of House (FOH) ed infine uscire tramite il sistema di amplificazione o PA system (Public Address):
Le DI box hanno un'uscita Thru (Instrument level), che funziona in parallelo all'output XLR (Mic level), tramite la quale è possibile uscire su di un amplificatore, così da sentire anche il suono originale, magari mentre si sta registrando una traccia DI, per successiva postproduzione, oppure come sistema di monitoraggio sul palco:
L'uscita DI della load box Torpedo Captor è attiva (rispetto ad una DI passiva contiene un preamplificatore) e deve essere quindi alimentata dalla phantom power-48 V, ad esempio proveniente dall'Input 1 della Scarlett Solo.
Una reamp box serve a convertire un segnale line level a bassa impedenza e 4 dB in uno di tipo instrument level ad alta impedenza ('Hi-Z') a -20 dB; fa quindi il contrario di una DI.
E' un po' l'equivalente in analogico del workflow usato in digitale, dove si registra prima e si applicano i plugin, con i vari amplificatori ed effetti, dopo
Quindi, in primis, bisogna:
Poi si procede come da immagine, dove, nella parte sotto, il sistema di registrazione a nastro può essere sostituito da una scheda audio; l'immagine rappresenta due momenti:
Di seguito lo stesso workflow indicato sopra, spiegato in altri termini (dal sito di Radial Engineering):
Per registrare con una scheda audio come una Focusrite Scarlett Solo, che ha solo 2 output, ci potrebbero essere problemi nel monitorare il suono dell'amp reampato tramite microfono, come indicato qui. Un'alternativa al microfono può essere una load box, col suo output DI.
Seguito questo video, che dà riferimenti utili per schede audio con sole due uscite, come la Scarlett Solo.
Al termine la traccia Reamped Guitar dovrebbe risultare registrata con il suono passato per l'amplificatore:
Il risultato può essere ascoltato.
Radial Engineering propone alcuni modelli di reamp box.
Si tratta di un dispositivo passivo con un solo output, per uscire e registrare su di un solo amplificatore (mono):
Il manuale è disponibile qui.
E' un dispositivo attivo (richiede quindi alimentazione) e dispone di due output, per uscire e registrare su due amplificatori (stereo); in questo caso sarà necessario prevedere due ingressi nella scheda audio per i due microfoni:
La funzione di un'interfaccia audio è:
Gli input della Scarlett Solo contengono preamplificatori che danno diversi livelli di gain a seconda degli strumenti da collegare (se si tratta di strumenti con uscita Line level sono già preamplificati - vedi sopra):
L'Input 2 può accettare ingressi di tipo Line oppure Instrument Level; per questo premere o meno il tasto Inst.
I colori dei LED degli input sono da interpretare così:
Colore | Livello | Significato | Note |
---|---|---|---|
Verde | da -24 a -6 dBFS | Segnale presente | Se non visualizza neanche verde il segnale è troppo basso |
Arancio | da -6 a 0 dBFS | Segnale prossimo al 'clipping' | |
Rosso | oltre lo 0 dBFS | Digital 'clipping' |
Da notare che nell'output della Scarlett si possono collegare degli altoparlanti attivi, che devono essere alimentati, grazie ad un trasformatore inserito al loro interno, e che amplificano il segnale fino a Speaker Level, tramite uno stadio di power amp:
Per collegare alimentatori passivi, sarebbe necessario un amplificatore (power amp) separato per le casse. In ogni caso, Focusrite consiglia caldamente cavi di tipo TRS bilanciato verso le casse.
La feature Direct monitor consente di mandare l'audio in input direttamente alle casse o cuffie, senza passare dal computer e dalla DAW, per bypassare la latenza introdotta dall'elaborazione PC/DAW.
La prima volta, la scheda deve essere configurata, come da indicazioni del manuale; queste sono le impostazioni (poche) che si possono dare nel software Focusrite Control:
Il manuale della Scarlett Solo si trova qui.
Si tratta di un device da collegare all'uscita di una testata amplificatore per chitarra/basso (o all'uscita speaker out di un amplificatore combo) che fa:
Serve in quei contesti in cui si ha un amplificatore di una certa potenza (ad es. un valvolare a 50 o 100 W) e lo si vuole suonare alzando il livello del finale di potenza, facendo quindi lavorare bene le valvole della sezione power amp, mantenendo comunque volumi finali accettabili.
Oppure si vuole potere registrare il proprio amplificatore nella DAW senza microfonazione.
L'output 1 consente di inviare un segnale di Line level, quindi un segnale già a livello alto. Questo segnale non ha alcuna simulazione di cassa (è dry) e necessita di un cavo TRS (bilanciato).
L'output 3 è un'uscita active DI (necessita di alimentazione da phantom power), quindi un segnale Mic level, che contiene eventualmente una sola simulazione di cassa e necessita di un cavo XLR cannon (bilanciato).
La manopola 5 gestisce il livello di output sia di 1 che di 3.
Con l'acquisto di un'unità Torpedo Captor si ha diritto anche al plugin Wall of Sound; questo può essere aggiunto ad una DAW come Logic Pro sotto Audio FX:
La configurazione col Torpedo Captor è quindi quella relativa a tutto quello che viene dopo la sezione power amp (questo selezionabile nel plugin, ma nella configurazione con la load box Torpedo Captor, da rimuovere, visto che si usa lo stadio power amp dell'amplificatore):
In particolare, la parte in basso del plugin consente di settare anche più canali, ciascuno con un'impostazione cabinet, microfono ed effetti post-produzione diversa:
Il plugin consente di:
Impostando una directory base, sarà possibile sfogliare e selezionare i propri IR:
Questa sezione è relativa al miking, nella quale sono presenti alcune knob che settano impostazioni che cambiano poco, quali Variphi (per la fase) e Overload; c'è anche il Dry/wet che deve essere settato sempre tutto a wet, perché altrimenti si sentirebbe almeno parte del segnale line out proveniente dall'ampli, piuttosto sgradevole, tramite il Torpedo Captor.
Le altre impostazioni del plugin consentono di settare posizionamento microfoni ed eventuali effetti in post-produzione (EQ, compressore, riverbero…):
E' anche possibile avere un proprio IR nel canale sinistro e un cab sim di Torpedo in quello destro o viceversa.
Il manuale del Torpedo Captor è raggiungibile da qui, mentre la wiki del Torpedo Wall of Sound da qui.
Al posto del plugin Wall of sound è possibile utilizzare come IR loader il plugin stock di Logic Pro Space Designer, che di default serve per creare degli effetti di riverbero; infatti, all'inizio, gli IR sono nati per catturare e riprodurre poi degli effetti di riverberazione dati da ambienti diversi. E' sufficiente aggiungerlo ad un channel strip, dai plugin Reverb, e caricare l'IR desiderato con Load IR & Init:
Load IR & Init consente anche di inizializzare gli envelopes Volume, Filter e Output EQ che servono a personalizzare il tono dell'IR (che come si sa è una semplice curva di equalizzazione).
Il Mooer Radar è un pedale che fa:
Le funzioni sono singolarmente editabili e disattivabili.
Il software per la gestione del Mooer Radar si scarica da qui.
Se non è necessario upgradare il pedale, si può semplicemente eseguirlo, dopo aver connesso il Radar via USB.
Per caricare gli Impulse Response (IR) andare nella parte 'CAB/MIC' e cliccare sul '+':
Disabilitare la parte 'POWER AMP' ed eventualmente 'EQ' e dare 'SAVE'; il preset verrà sovrascritto con l'IR selezionato (il nome viene troncato a 10 caratteri, quindi conviene rinominare il file prima).
Questi IR (acquistati) sono relativi a cabinet Orange, microfonati in vario modo:
Si tratta di file audio .wav; quello evidenziato ad es. prevede:
Vengono organizzati in cartelle, suddivisi per:
Di seguito altri IR, presenti nel pack acquistato:
Quello che cambia in questo caso, a parità di microfono (Royer R-121), è la distanza del microfono dal cono e il suo spostamento rispetto al centro del cono, per ottenere un suono più chiaro, scuro, ecc…
Gli IR da 500 ms contengono una coda più lunga, e quindi hanno senso per catturare le eventuali riflessioni tardive della stanza microfonata, ma se si effettua un close miking, non si sentirà la differenza, per cui per la maggior parte delle volte vanno bene anche gli IR da 200 ms, che occupano anche meno CPU.
Il tipo di microfono scelto per catturare il suono e il suo posizionamento cambia la pasta sonora. Di seguito tipologie e alcuni modelli famosi di microfoni.
Utile per catturare le frequenze medio-alte.
Va bene per catturare le frequenze medie.
Per catturare le frequenze basse.
Si può fare riferimento a questa guida.
Gli IR migliori in mio possesso sono questi due:
Si tratta di un amp & cab simulator analogico in un pedale. I manuali si trovano qui e qui. Trattandosi di un pedale analogico, non è prevista alcuna interfaccia a PC, ad es. per caricare IR, per un editor oppure per aggiornare il firmware; si fa tutto da manopole e selettori sul pedale.
Lato amplificatore, viene replicato lo stadio di preamplificazione e dello stack tono. Inoltre viene simulato lo stadio di power amp (finale di potenza), andando a simulare il comportamento delle valvole e di resonance e presence; ovviamente non riesce a pilotare un cabinet passivo, ma ha bisogno di una cassa attiva (alimentata), meglio se FRFR (full range flat response).
La configurazione standard per la sezione pre amp (in alto del pedale) prevede due canali, A e B, con impostazioni differenti in termine di equalizzazione e gain:
La parte in basso del pedale prevede la sezione power amp & cab, che non ha alcuna attinenza con i due canali A & B, ma semplicemente consente di impostare i settaggi in uscita per il canale destro e sinistro.
Le uscite previste sono di tipo XLR oppure sbilanciate TS:
Per le uscite sbilanciate TS è possibile indicare di bypassare la parte di power amp & cab simulator; in questa maniera è possibile sfruttare solo la parte di pre amp del Simplifier e collegarsi ad es. ad un ingresso Return dell'FX loop di un amplificatore, così da usare il suo power amp e cassa.
I plugin si dividono in Native, che sono processati dalla CPU del computer, o DSP, che richiedono hardware dedicato, sotto forma di schede PCIe oppure esterne via USB.
Il plugin del Tone King Imperial MKII di Neural DSP può essere testato prima di essere acquistato; in fase di setup, propone l'installazione di vari tipi di plugin: AU, AAX, VST, …; per una panoramica dei formati si può vedere qui; per il Logic si usa solo il formato .AU, che sta per 'Audio Unit'; altre DAW sul Mac supportano anche altri formati.
Per avviare il plugin serve un account iLok.
Oltre a delle trial, che hanno scadenza 14gg, una volta acquistato il plugin questo deve essere attivato sul dispositivo/PC:
Affinché il plugin compaia in Logic è sufficiente riavviare l'applicazione:
ed ecco il plugin:
Ci sono varie selezioni di microfoni, replicate per 2 tipi di cabinet, E33 ed H30:
E' presente anche una sezione relativa al wet signal, cioè la parte di chorus, delay e riverbero.
Con Time L e R si imposta il ritardo delle ripetizioni, in funzione dei BPM, dove:
Il manuale è disponibile qui.
Tone Studio è l'editor da computer per gestire i suoni del Katana.
I Tone Settings sono dei raggruppamenti di suoni che comprendono:
I Tone Settings richiamabili dal Katana, nel menu Editor sono 8 e sono suddivisi in 4 Channel (1-4) e 2 Banks (A e B); ad es. qui è selezionato il Channel 1, Bank A, che prevede un amplificatore Clean, con impostazioni di Gain, Volume, equalizzazione e una catena effetti, con il solo slot FX disattivo:
I Tone Settings sono selezionabili direttamente da Tone Studio, oppure premendo sui pulsanti CH-1/4 e, per cambiare banchi, il tenere premuto il tasto Panel sul Katana, come spiegato nel manuale:
Per salvare un Tone Setting cliccare su Write in alto a destra.
Per ogni slot effetti (Booster, Mod, FX, Delay, Reverb/Delay2) è possibile impostare 3 effetti, richiamabili premendo il pulsante a LED (verde, rosso e giallo) sul Katana. E' inoltre possibile selezionare 7 catene (Chains) effetto differenti, con una diversa disposizione di blocchi effetto e amplificatore:
Per modificare i parametri dell'effetto basta cliccare nello slot apposito:
Entrando nel menu Librarian è possibile effettuare snapshot (qui chiamate Liveset) di Tone Settings, in modo che possano essere salvate e poi ripristinate (esportate) in un secondo momento nel Katana:
L'operazione di creazione snapshot e ripristino avviene tramite i pulsanti di Import/Export in alto a destra. E' anche possibile ripristinare singoli Tone Setting da un Liveset salvato, facendo un drag&drop su di un Tone Setting presente sul Katana:
E' possibile scaricare Liveset pubblicati nel Boss Tone Central, accedendo dal menu Tone Central; non sono presenti tantissimi toni da scaricare.
Un'alternativa è quella di scaricare Tone Setting creati da altri utenti; ad es. questi. Poi procedere così: