Logic Pro è una DAW (Digital Audio Workstation) a pagamento per computer Apple. Questi appunti derivano da una bellissima playlist su YouTube di Music Tech Help Guy.
Di seguito alcune scorciatoie da tastiera utili nelle normali operazioni quotidiane.
La grid di Logic serve per posizionare le region, in maniera che siano tra loro sincronizzate; viene suddivisa nelle seguenti parti:
Nell'immagine sotto si vede che in 1 bar, ci sono 4 beat e 16 division:
Lo Snap serve ad agganciare le region alla grid e ha come valori le suddivisioni di cui sopra:
E' fondamentale che, in fase di registrazione audio, la latenza sia la più bassa possibile, agendo dal menu Logic Pro - Settings.. e quindi settare gli I/O Buffer Size a 32:
Invece, in fase di mixing conviene settare i buffer alti (vedi sotto).
Gli Smart Controls espongono un subset dei controlli dai plugin presenti in una traccia, per una più agevole loro regolazione; grazie ad essi non è necessario aprire l'interfaccia di ogni singolo plugin di una traccia e contribuiscono a mantenere la GUI più ordinata.
Si attivano col pulsante in alto a sinistra:
Di default si attivano come Automatic Smart Controls, quindi cercando di 'indovinare' quali sono i controlli pià utili; sono personalizzabili dalla finestra andando in Show inspector sulla sinistra. Se si vuole cambiare un controllo mappato, selezionarlo, cliccare su Learn nell'inspector e cliccare sul nuovo controllo del plugin.
Per effettuare un refresh dei controlli, ad es. dopo aver aggiunto un plugin, selezionare Automatic Smart Controls, poi un altro layout a caso e infine di nuovo Automatic…/: verrà riproposto un estratto dei controlli presenti nella track.
Per registrare ci sono vari modi con cui armare le tracce:
MIDI è uno standard musicale di invio controlli; tramite un controller (ad es. la AKAI MPK mini), alla pressione dei tasti vengono inviati dei valori (da 0-127) quali pitch e velocity (intensità), che vengono poi interpretati dal software o dalla DAW. Non tutti i tasti sono mappati per tutti gli strumenti; ad es. per le percussioni solo alcuni tasti sono mappati a determinati parti della batteria:
Nel caso sopra, per l'ottava che inizia da C2 non ha tutti gli strumenti mappati; in quel caso sarà necessario impostare la MPK mini per suonare l'ottava più bassa (con 'OCT-' sul controller).
E' possibile quantizzare la musica MIDI suonata, per sistemare il ritmo; si può farlo anche dal region inspector (sulla sx). In questo caso si è deciso di quantizzare per allineare le note suonate a 1/16 di division (che è un 1/4 di beat):
Salvando sulla stessa traccia MIDI, di default non fa una Take folder, come per le tracce audio, ma effettua un merge (aggiunta) di quello appena suonato con quello suonato in precedenza.
Come detto prima, la velocity indica l'intensità con cui viene suonata una nota; oltre che dal valore numerico sulla sx, le note nel Piano Roll assumono vari colori, dove viola è 0 e rosso è 127. In aggiunta all'interno delle note sono presenti delle barre di diversa lunghezza, che danno la stessa informazione (utile ad es. per i daltonici).
Selezionando le note nel Piano roll e modificando la velocity, essa cambia solo in senso relativo. Per uniformare la velocity ad un medesimo valore è necessario premere Option mentre si muove lo slider.
Selezionando una Software instrument track e poi Create Pattern region si apre un sequencer:
tramite il quale è possibile direttamente inserire dei valori MIDI:
Il vantaggio rispetto al Piano roll è che col sequencer l'inserimento è veloce e ha senso per creare rapidamente ad es. una base di percussioni.
Usando uno strumento che non sia una percussione, l'inserimento di triadi è facilitato dai templates:
Si può comandare Logic tramite un controller MIDI, ad es. l'AKAI MPK mini.
Iniziamo dal Volume fader; impostare quindi da Logic Pro - Settings - Automation a 'On' questo parametro:
Cliccare su Learn message, spostare lentamente una knob o fader del controller MIDI e poi Done. In questo modo il controllo hardware agirà sul Volume fader della traccia selezionata.
Poi premere Shift-Option-K per aprire la finestra dei Controller Assignments e premere Learn Mode; poi:
In questo modo si effettua l'associazione controllo software e hardware; nelle associazioni si nota quella effettuata per il volume e quella per il pan.
Altri comandi possono essere impostati da Logic Pro - Key Commands - Key command assignments (Option-K).
Ad es. per settare una track a 'Solo' aprire il menu sopra indicato, poi cercare 'solo' in alto a destra, selezionare l'azione a sinistra e poi Learn new assignment:
Premere un controllo hardware sul controller MIDI, ad es. un pad (tasto quadrato) e, quando in corrispondenza della voce selezionata comparirà 'Learned', questo sarà associato alla funzione 'Solo'; all'interno della stessa finestra si può cercare ed associare un altro tasto al 'Mute'.
Adesso, premendo uno dei due pad, si effettuerà il toggle di Solo o Mute della traccia selezionata; si può pensare di associare quattro pad a ciascuno dei quattro pulsanti di ogni traccia:
Anche se le impostazioni vengono date su menu diversi, sono elencate tutte sotto Controller assignments:
Le associazioni funzionano anche per i plugin all'interno di Logic e per i controlli all'interno di essi.
Ci si rende conto se si è registrato troppo basso una traccia dal fatto che la forma d'onda è quasi piatta; una forma d'onda sana mostra dinamica, cioè picchi e avvallamenti
Per registrare le tracce audio di default si usano le Take folders e la feature Quick swipe comping; tramite questa feature è possibile selezionare parti di varie take e Logic automaticamente applica dei cross fades nei punti di 'sutura' tra porzioni. Le giunzioni tra porzioni conviene farle prima di un transiente (picco di volume), rappresentato da un rapido incremento della curva sonora.
Comping deriva da composite take; una volta effettuato le selezioni delle migliori parti, per consolidare le modifiche alla traccia di cui si è fatto il comping basta cliccare con sx la lettera o numero nella comp take e poi Flatten and merge:
Per aggiungere dei Fade In e Out, quindi all'inizio o alla fine di una track, già consolidata con Flatten and Merge, basta:
Per creare dei cross fades tra due o più region adiacenti si può usare il menu nell'Inspector, sotto More:
Il punch in e out è da usare in'alternativa al comping; serve per impostare una zona di una region che sarà sovrascritta (ad es. parte di un assolo da rifare) mentre si sente in cuffia quello che viene prima e dopo della stessa take registrata in precedenza.
Attivare il pulsante autopunch facendo control + clic sulla control bar in alto e selezionare Customize:
selezionare Autopunch:
adesso il pulsante compare nella control bar; cliccandolo comparirà nel ruler una barra rossa:
Dopodiché è sufficiente premere Record (R), suonare la sovraincisione e fermare con spazio; si sentirà prima e dopo la selezione e verrà creata una take aggiuntiva.
Se ci si rende conto che una traccia audio è stata registrata un po' fuori tempo, la soluzione migliore è riregistrarla. In alternativa, è possibile attivare il Flex Time, come spiegato in questo video di Music Tech Help Guy.
In sostanza, bisogna attivare la visualizzazione del Flex Time in alto nella barra dei pulsanti, in maniera che compaia come pulsante sulle tracce. Attivare quindi il pulsante per la traccia che si vuole sistemare, per la chitarra o strumenti con più note selezionare la modalità Polyphonic; quindi selezionare la Take e, a sinistra, andare su Region - Quantize e settare a 1/8 o 1/4:
Le sezioni nella take saranno evidenziate in blu, per le parti che rimangono uguali, o grigie e bianche per le parti che vengono 'allungate' o 'ristrette'.
Per recuperare region cancellate si va in alto a destra sul pulsante Browsers F
Per ottenere più variazioni con un tocco 'umano' conviene splittare le region e ottenere anche parti piccole, da riempire di fills, mentre questi vanno azzerati nelle region immediatamente precedenti le piccole.
Per ottenere un shuffle time, utile per una progressione blues da 12 battute, settare i parametri come segue:
In particolar modo impostare:
Per risultati migliori, settare di seguire una traccia audio dove si è registrato una base con accordi:
Per suddividere la batteria nei suoi componenti si può selezionare Drum Kit e poi Multi Output:
e premere ripetutamente '+', fino a che compaiono nel mixer gli elementi (cassa, rullante, piatti, …). Per aggiungerli come tracce selezionarli e fare 'Create track'':
La traccia originaria ('Retro rock') solitamente contiene i piatti ('cymbals'), quindi si può rinominare così.
Dopodichè per raggrupparle, selezionarle e poi 'Create Track Stack… Summing stack':
Uno dei vantaggi dei Track stacks è che è possibile selezionarli (quindi nel caso sopra, selezionare 'Sum 5') e registrarci MIDI sopra, ad esempio per sovrascrivere una breve parte di batteria.
Selezionando la patch Producer Kits automatizza quanto indicato sopra; compaiono quindi i soliti preset con un '+' in fondo al nome; scegliendone uno si ottengono vari benefici:
Il routing, relativamente complesso, è così impostato:
Le drummer tracks sono in realtà sample MIDI; infatti possono essere convertite in tracce MIDI, una volta che si ha una traccia accettabile di batteria, così da fare un editing più preciso e dettagliato di quello che si vuole ottenere dalla traccia:
Di seguito un video che dà indicazioni per far sembrare più reali le tracce di batteria.
Premere 'G' per attivare il menu; è poi possibile farci tasto dx sopra e selezionare le global tracks per Markers e Arrangements gli altri si possono togliere.
Con '+' si creano dei marker in corrispondenza della playhead:
A differenza dei Marker sono strettamente legati alle region sottostanti; ad es. consentono di copiare (con Option + drag) anche le region che demarcano, ma se li cancelliamo vengono eliminate anche le region sottostanti!
In generale, è meglio evitare di inserire effetti time based (delay e riverbero) direttamente nei channel strip; conviene usare i Send.
Il routing di una traccia può avvenire verso un Output fisico oppure verso un Bus. Un bus è un percorso digitale su cui viaggia l'audio; una volta impostato l'invio dal Send di una traccia verso un bus (ad es. Bus1), verrà creata una traccia ausiliaria che ha come input quel bus:
Come si vede, l'Output della traccia ausiliaria (in una aux track non si può registrare audio) è lo Stereo Ouput, lo stesso di Audio1; il routing è quindi di tipo parallelo; bisogna decidere quanto della traccia originaria venga diretto alla traccia aux, agendo sulla knob apposita:
Girando la knob del Send in maniera che appaia più o meno 'verde' (o 'blu', vedi qui) si decide quanto segnale inviare alla aux track Bus1; si tratta quindi del segnale in ingresso dell'aux track.
Con 'Option + clic' viene impostato un valore di 0.0, cioè l'unity ('verde' a circa 2/3), tramite il quale si ruota in parallelo il 100% del segnale alla traccia aux, raddoppiando di fatto il volume della traccia originaria. La traccia aux può essere rinominata per indicare quello che fa (ad es. 'Reverb').
Uno dei vantaggi di usare una aux track su cui impostare i time based effects è quello che questi effetti possono essere condivisi (all'interno dello stesso mix è meglio non usare più di 2 tipi di riverbero distinti, solitamente un plate per le voci e chitarra acustica e un gated per il rullante della batteria), tramite il bus routing, tra varie track, risparmiando capacità elaborativa del processore; poi, a seconda delle esigenze delle tracce, settando la quantità di Send verso la traccia aux si imposta quanto effettata si vuole la traccia originaria, personalizzando così l'effetto per traccia.
Le aux track di default non compaiono nella track area; può essere utile farlo con tasto dx - Create track, così è possibile affiancare la traccia aux alla traccia da cui proviene il Send.
Indica a che punto della channel strip avviene il Send.
L'ordine del channel strip è dall'alto verso il basso, con un'eccezione per il pan, che in realtà viene dopo il fader; quindi in realtà sarebbe così:
Stante questo ordine, cambia l'assegnazione del Send che si può attuare nelle seguenti modalità:
Ci possono essere altri casi in cui si vuole che le aux track siano indipendenti dal volume delle originarie; per questo si può usare il Pre Fader
Il mixing avviene dopo il tracking, cioè la registrazione delle tracce; per capire la differenza, il tracking equivale agli ingredienti di una ricetta (più sono di qualità più il piatto sarà buono), mentre il mixing alla preparazione vera e propria; il mastering invece può essere considerato l'impiattamento, cioè la presentazione al pubblico della propria creazione (culinaria o musicale).
Di seguito viene proposto la suddivisione in fasi di una sessione completa di missaggio; sotto da un video di tre ore che si trova qui, accompagnato da un file pdf, disponibile anche qui.
Le fasi di una sessione di missaggio sono, rigorosamente nell'ordine, le seguenti:
Quanto sopra può essere riassunto dal seguente schema:
Qui sotto vengono approfondite singolarmente.
Posizionarlo in alto a destra e controllare che non vada mai oltre -6 dBFS o -3 dBFS:
Qui di seguito alcuni approfondimenti, tratti da altri video, con particolare focus sul gain staging. Il gain staging può essere considerato nella fase preparatoria.
Come introduzione al gain staging si può guardare questo video. Gain e Volume sono diversi:
Per misurare i livelli di suono si usano i decibel (dB); esistono poi altre misure o tipi diversi di dB. Il line level dell'audio professionale è a +4 dBu, che corrisponde a 0 dBVU nel VU meter, pari a 1.23 V e a -18 dBFS nella DAW (quest'ultimo in teoria…).
Perchè proprio 0 dBVU? Lo sweet spot dei plugin esiste perchè i plugin digitali stessi sono modellati sulla base di corrispondenti vecchi device analogici (ad es. il compressore 1176, i preamp Neve, …) che usano un differente sistema di misurazione del volume, cioè il VU meter:
E' possibile scaricare mvMeter, che è un VU plugin gratis da installare nella DAW, così da avere anche questo riferimento per il livello di una traccia. I vecchi device analogici erano calibrati in maniera da suonare al loro meglio quando il suono che passava tramite essi aveva un valore di 0 dBVU (pari al valore medio); è possibile quindi installare il plugin mvMeter e bisognerebbe impostare il gain della traccia fino a che il VU non misura 0. Il problema è che se invece ci si basa sul Level meter e sul valore di -18 dBFS, il volume sarà troppo basso.
Qui sotto un'immagine tratta dal manuale, che spiega sommariamente le funzioni del plugin:
In un video viene spiegato:
Nell'immagine sopra, per ogni channel strip c'è:
Il post-fader è l'impostazione di default in Logic; col pre-fader invece significa che la colonna del Level meter propone una misura successivamente ai plugin applicati alla traccia, ma prima dell'attenuazione data dal Volume fader.
Ciò serve perché, se ci rende conto che il segnale va in clipping si può essere tentati di abbassare il volume fader, in maniera che non clippi più; il problema è che la forma d'onda sarà comunque tagliata agli estremi; il fatto di avere un'indicazione del livello col Level meter prima della modifica apportata dal Volume fader in questi casi potrebbe avvisarci del segnale troppo alto, dovuto magari ad un segnale in ingresso oppure ad un plugin troppo alto.
Maggiori indicazioni più sotto, su Pre Fader Metering.
La finestra del mixer può essere aperta in basso premendo 'X'. In alternativa può essere aperta su finestra separata con Command + 2 (utile nei casi di dual monitor); per chiuderla Command + W.
Il channel strip Stereo Output è l'output predefinito di tutti gli altri canali:
In altre DAW oppure nell'equivalente analogico viene chiamato summing mixer oppure mix bus. Lo S.O. è la somma di tutte le track/canali e segnala il livello di segnale dell'intero mix.
E' possibile avere più di uno Stereo Output e assegnare i channel strip ad essi, se la scheda audio li supporta; ciò spiega la funzione del channel strip Master, che regola il master volume; corrisponde al fader che si trova in alto a dx nell'header di Logic Pro.
Se proprio non si vuole fare così, porre attenzione che le modifiche ai due si sommano, quindi, ad es., se si abbassa lo S.O. di X dB e il Master di Y, il volume risultante sarà di -(X+Y) dB
Per questo, attivare il pulsante del Pre Fader Metering:
Dopo la fase preparatoria, si può partire con lo static mix, dove si userà solo volume e panning; indossare le cuffie e cominciare dalle parti più importanti, cioè:
Iniziare dalla parte della canzone col volume più alto (es. ultimo ritornello, parte finale della canzone) e settarla in loop. Settare questi tre elementi in modo che siano bilanciati come volume secondo il risultato di mixing che si vuole ottenere e non si superi i -6 dBFS, max -3 dBFS, nel meter sullo Stereo out. Procedere poi con gli altri strumenti, controllando sempre il livello (mai oltre -3 o -6 dBFS):
Col panning si tratteggia il panorama sonoro, spostando gli strumenti a destra o sinistra. Alcune indicazioni:
Il Master track processing (il master track equivale allo Stereo out) o top down mixing avviene subito dopo e serve a dare una parvenza di risultato finale, aggiungendo 1/2 dB solo con EQ e compressore. Come detto, in questa fase si lavora sullo Stereo out.
Prima di tutto conviene esportare ('bounce') quanto fatto fino ad adesso, in PCM - Wave - no Dithering, in modo da ottenere una reference dello static mix, a cui fare riferimento durante il processamento; aggiungere quindi il file .wav come traccia e mutarlo, così da poter effettuare raffronti di prima e dopo e capire se si sta procedendo nella direzione voluta.
Per una spiegazione più dettagliata del plugin equalizzatore vedi qui. In fase di master track processing, quindi inizialmente, si effettua solo una EQ leggera.
In questa fase del workflow si operano pochi aggiustamenti, dando una lieve spinta alle aree che in genere la necessitano, quindi, nei mix moderni, un po' nelle frequenze medio-basse e un po' in quelle medio-alte.
Il risultato di queste operazione dovrebbe essere più o meno il seguente:
Lavorare sulla parte col volume più alto. Anche in questo caso, si punta ad effettuare una compressione leggera.
Condizioni iniziali:
Avviare il plugin Dynamic - Compressor (stereo) - Vintage BCA:
Partendo da queste condizioni iniziali, avviare la parte della canzone con volume più alto e:
Qui sopra abbiamo lavorato sull'EQ dello Stereo Out o Master Track; adesso lavoreremo per sistemare le singole tracce, ad es. per migliorare il suono delle chitarre e altro.
Le attività svolte in fase di EQ sono essenzialmente solo due:
Gli scopi che ci si prefigge lavorando con l'equalizzazione sono:
Le regolazioni per raggiungere questi scopi vengono spiegate qui sotto.
E' possibile riconoscere le bande di frequenza facendo riferimento ad assonanze con le vocali in italiano:
Si può quindi intervenire su qualsiasi suono ed individuare le frequenze che si vuole boostare o ridurre facendo riferimento alla tabella sopra.
Per resettare i parametri impostati sull'equalizzatore è sufficiente andare nella combo box in alto a sx del plugin e scegliere Recall Default.
Nel Channel EQ sono presenti 3 tipi di filtri (nell'immagine ne sono rappresentati due, manca lo shelving):
Le icone dei filtri possono essere attivate o disattivate passandoci sopra col puntatore; le icone e le curve corrispondenti assumeranno gli stessi colori (da rosso, arancio, giallo…fino al fucsia per l'hi cut di destra), per aiutare a distinguerli.
Il primo filtro a sx del Channel EQ è un hi pass o low cut filter; serve per tagliare le frequenze più basse.
Uno shelving filter come un low cut può tagliare frequenze al di sotto di una certa soglia, oppure le può boostare.
Ad es. per una chitarra acustica si può impostare uno shelving filter basso nei 200-300 Hz per ridurre la boominess, lasciando intatti i valori da 200 a 70 Hz.
Più il 'Q' factor, cioè il parametro numerico senza unità di misura più in basso per ogni banda, è alto, più stretta sarà la banda di frequenze interessata dalla modifica.
Qui viene spiegato come effettuare le operazioni di regolazione EQ, cioè di enfatizzazione, minimizzazione e creazione spazio per gli strumenti indicati negli scopi in precedenza. Per capire dove agire si può fare riferimento al documento linkato in precedenza qui:
Per modificare i filtri:
Per la voce maschile è meglio mettere un Low Cut dai 60-80 Hz in giù, per la voce femminile dai 100 Hz in giù.
Le diverse parti della batteria possono essere mixate ed equalizzate separatamente, cliccando su 'X' per aprire il mixer e poi selezionando questo menu su Input del channel strip della batteria:
infine cliccando su '+' nel channel strip compaiono i singolo elementi (kick, snare, toms, …):
Per sentire i singoli elementi della batteria conviene aggiungerli come track, facendo tasto dx e Create Track, in maniera che appaiano come tracce nella finestra principale:
Questo sito dà indicazioni utili per l'equalizzazione della chitarra, quali frequenze tagliare e quali boostare. Di seguito alcune indicazioni di massima:
Qui un altro link con utili indicazioni.
Questo è un manuale di un channel strip hardware; a pg.22 e 23 ci sono alcune indicazioni su come equalizzare vari strumenti.
In questo cheatsheet sono elencati alcuni suggerimenti per tutti gli strumenti.
A volte può essere utile equalizzare insieme un raggruppamento (mix subgroup) di strumenti omogenei, piuttosto che agire sulle singole tracce; ad es. le tracce di chitarra ritmica. Per fare questo:ù
Lo stock plugin Vintagre Tube EQ in Logic emula:
Non si tratta assolutamente di un equalizzatore chirugico, le curve di equalizzazione e i 'Q' sono molto ampi e le bande alte e medie si influenzano a vicenda.
Per capire le frequenze dove agisce, è possibile inserire un Channel EQ, con equalizzazione piatta, dopo il Vintage Tube EQ, così da analizzare gli effetti:
In questa pagina vengono descritte le sue caratteristiche principali e vengono presentati alcuni scenari di utilizzo tipici con vari strumenti.
Per una descrizione di un plugin simile, si può guardare questo video.
Questa parte del plugin agisce sulle frequenze medie (200 Hz - 5 KHz), che possono essere boostate con i controlli Peak oppure attenuate con il controllo Dip.
Un compressore agisce sulla dinamica di un pezzo musicale e/o di uno strumento:
Nell'immagine il grigio scuro è l'originale, mentre le linee chiare sono il compressore che taglia i picchi:
Release: se 'veloce' l'effetto di compressione della forma d'onda ('squishing') sarà molto più evidente, se 'lento' verrà più mantenuta la forma originaria dell'onda
I parametri sopra sono riassunti in questo documento.
E' possibile utilizzare vari tipi di compressore e cambiarli al volo lasciando i vari parametri intatti, così da testarne il comportamento con i diversi strumenti e voce. Il compressore digitale, il primo a sx, solitamente va bene con tutto. In certi casi è utile combinare l'effetto di più compressori (uno può essere migliore a togliere i transienti residui, ad es.), mettendone uno dopo l'altro in cascata.
I compressori stock in Logic rappresentano emulazioni di modelli reali, con caratteristiche diverse.
Nome | Modello | Caratteristiche | Usare con |
---|---|---|---|
Platinum Digital | <nessuno> | Pulito e trasparente | |
Studio VCA | Focusrite Red3 | Molto pulito e trasparente, comprime poco | |
Studio FET | UREI 1176 | Aggressivo, molto veloce nell'attack, comprime molto | Voce, chitarra, batteria |
Classic VCA | DBX 160 | Aggressivo, comprime molto | Batteria e basso |
Vintage VCA | SSL G | Punchy | Glue compressor |
Vintage FET | UREI 1176 H | come il 1176 sopra | |
Vintage Opto | LA2A | Molto pulito | Voce, chitarra e bus |
Le informazioni sopra sono state tratte da una masterclass di 10 ore (!) sul compressore disponibile qui; in questa pagina web invece è disponibile una simulazione interattiva di compressione, tramite i parametri appena descritti, su di una forma d'onda:
Con la compressione si va ad agire su due componenti:
Il volume envelope di uno strumento può essere schematizzato in picchi (transient o attacco) forti e avvallamenti deboli della sua forma d'onda; ad es. la plettrata iniziale su di una corda di una chitarra è il picco e come suona dopo la corda è l'avvallamento (sustain). Un altro picco è la botta iniziale sul rullante.
Inoltre, un effetto compressore per chitarra va ad agire sul volume envelope, quindi sulla micro dinamica dello strumento
Il tutto viene riassunto qui.
La sidechain compression consente di attivare la compressione di un segnale sulla base di un'altra sorgente; si trova in alto a dx dello stock plugin in Logic. Ad esempio si può settare il compressore su di una chitarra e attivare la sidechain compression sulla voce; in questa maniera il compressore si attiverà sulla chitarra quando la voce sarà più alta. La threshold si riferisce in questo caso alla voce, mentre il resto dei controlli del compressore si applicano alla chitarra.
Perchè usare un compressore?
In questo file vengono presentate le finalità che si vogliono raggiungere con la compressione e gli stili conseguenti da applicare.
Successivamente qui viene spiegato come impostare il compressore per ottenere quegli stili.
Seguire questo cheat sheet. Qui sotto vengono descritti i vari step lì indicati:
Il setup iniziale appena impostato consente di usare la threshold in maniera più accurata, che è il prossimo step:
I parametri da impostare negli step da 5 a 9 variano a seconda degli stili che si vogliono adottare.
Di seguito una tabella con le impostazioni da settare per ottenere gli stili voluti:
Slow Attack | Fast Attack | |
---|---|---|
Slow Release | stile Punch | stile Consistent |
Fast Release | stile Thick | stile Groovy |
Se si vuole bilanciare le macro dynamics un segnale (finalità), cioè si vuole diminuire il volume dei picchi ed aumentare le parti con volume basso, si adotta uno stile Consistent. Non si agisce sulle micro dynamics, non si vuole cambiare il tono di uno strumento. Ciò che si vuole ottenere è un level balancing. Ad es. la traccia iniziale di questa chitarra ha picchi e avvallamenti durante la sua performance:
Ascoltata da sola, la traccia può suonare gradevolmente, ma nel contesto di un mix si sentirà apparire e scomparire senza un senso; dobbiamo quindi controllare il suo volume. In particolare bisogna ridurre i picchi.
Per ottenere questo stile settare:
In questo caso si vuole cambiare il tono del suono (micro dinamica), per ottenere un enhancement del suono (finalità), molto più volume percepito, impattando i picchi e ispessendo gli avvallamenti delle note dello strumento.
Per ottenere questo stile settare:
Usare questo stile ad es. sul room mic della batteria.
In questo caso si vuole cambiare il tono del suono (micro dinamica), incrementando il volume percepito dei picchi e quindi aumentando la dinamica, non riducendola.
Per ottenere questo stile settare:
Usare questo stile ad es. sulla batteria in un brano pop o hip hop.
Questo stile serve per creare un senso di movimento, per fare ballare, aumentando gli accenti iniziali di uno strumento.
Si ottiene con:
E' un po' l'opposto dello stile consistent.
Questa tabella riassume come ottenere i vari stili:
Fast Attack | Slow Attack | |
---|---|---|
Slow Release | Consistent | Punch |
Fast Release | Thick | Groovy |
Applicare le impostazioni per la compressione a artire dalla batteria nel suo complesso e iniziare con questi valori:
Avviare la riproduzione:
Agire poi sui singoli elementi della batteria:
Lo scopo è quello di limitare i picchi per avere uno stile consistent. Per il basso si possono usare lo Studio FET o Vintage Opto.
Lo scopo è quello di limitare i picchi per avere uno stile consistent. Per le chitarre si possono usare lo Studio FET.
Anche qui si cerca uno stile consistent, riducendo il volume delle parole troppo forti e alzando quelle deboli; si può usare la simulazione Studio FET.
Per attuare la compressione parallela si effettua un Send Pre Fader (per evitare che il segnale in ingresso al compressore, e relativa threshold, sia falsato) verso una Aux Track e la si comprime molto; poi si regola il volume di questa per effettuare un mix delle due traccia di batteria, quell dry originale e la wet compressa.
Usare effetti come riverbero e delay solo dopo aver impostato i livelli di volume, panning, equalizzazione e compressione, cioè dopo aver costruito delle solide fondamenta del mix.
Per applicare gli effetti conviene usare i bus.
Con l'automation si impostano alcuni valori, tra cui Volume e Pan, all'interno di una track o region; si effettua come ultimo step di un mixing.
Ad esempio, se ci si rende conto che una parte vocale di una traccia è stata registrata troppo bassa, una possibilità è quella di duplicare la traccia ed agire su quella parte, incrementando il volume; ma l'automazione è un'alternativa decisamente più preferibile in questi casi.
Questo è il tool giusto per impostare Fade In e Fade Out.
Per effettuare l'automation al Volume (parametro di default) è sufficiente:
Per operare l'automation sul Master fader (VCA) convienere creare la sua track nella zona delle region con tasto dx e 'Create Track' (Command + 'T'). In questo modo si può attivare l'automazione su di esso.
Sul master fader va impostato l'eventuale Fade out, non sullo Stereo output.
È un modo diverso per impostare l'automazione, durante il playback, muovendo un fader; la curva di automazione viene 'disegnata' sulla traccia o region.
Si attiva settando questo pulsante da 'Read' (default) a 'Latch' o 'Touch':
Così facendo, l'automazione avviene, dopo aver premuto 'A', muovendo i fader:
Con 'Touch' appena si lascia il fader il valore ritorna a quello impostato in precedenza.
Qui si trova una buona guida introduttiva al mastering, con anche riferimenti storici.
Prima di procedere con il mastering, effettuare un export del mix dall'inizio alla fine reali tramite un bounce.
Quindi, creare una nuova sessione, importare il file .wav appena creato con il bounce e duplicare la traccia; la prima sarà chiamata 'UNMASTERED' e la seconda 'MASTERED', così da sentire la differenza.
Importare anche una o più tracce commerciale come reference; la reference e la 'UNMASTERED' andranno mutate.
Dalla versione di Logic 10.8 è stata introdotto un plugin Mastering sul channel Stereo Output (maggior info in questo video):
Una volta attivato, analizzerà la canzone in automatico e applicherà parametri (curva di Eq sulla sx, peak, LUFS, …) che ritiene opportuni per il mastering:
In alto a sx del plugin è possibile applicare diversi caratteri alla canzone: Transparent, Clean, Punch…
Una volta che un progetto è stato:
si procede col bounce; serve per creare un file .wav singolo (Command + B).
Per settare l'inizio e fine di una canzone di cui si vuole fare un bounce si procede con:
Tipi di file per salvare un bounce; scegliere: